Johannesburg

Siamo arrivati a Johannesburg, il principale polo economico del paese e di tutto il continente. Qui la chiamano semplicemente Jo’burg, ma il nome in lingua zulu la rappresenta meglio: eGoli, il luogo dell’oro, un doppio riferimento ai giacimenti auriferi a cui deve le sue origini e alla ricchezza di oggi. Molti arrivano in questa megalopoli da 8 milioni di abitanti in cerca di fortuna, spesso senza trovarla e forse anche per questo il tasso di criminalità a Johannesburg è elevatissimo, tanto quanto il contrasto tra i quartieri eleganti, veramente lussuosi, e le aree più disagiate. Naturalmente andiamo anche a Soweto, la township più grande dell’Africa, nata per ospitare i sudafricani neri all’epoca dell’apartheid e motore del movimento di protesta guidato da Nelson Mandela che portò al superamento della segregazione razziale, nel 1994. E’ una realtà immensa e composita che include quartieri borghesi e baraccopoli, unita dal denominatore comune di essere espressione della comunità nera. I problemi sono ancora tanti. Ci andiamo accompagnati da Riccardo Bianchi, carabiniere in servizio al Consolato di Johannesburg e presidente di Sos Infanzia nel Mondo, una onlus che è di casa nel quartiere. Visitiamo una scuola molto speciale, l’unica nella provincia del Gauteng che accolga bambini autistici provenienti da famiglie svantaggiate. E’ pubblica, ma dato che i fondi che arrivano dallo stato non bastano nemmeno a fornire i servizi minimi, SOS infanzia nel Mondo aiuta a coprire i costi della mensa e degli ausili didattici. Oggi poi è una giornata speciale: grazie alla onlus di Riccardo e a un donatore anonimo, è in consegna uno scuolabus per i bambini che abitano lontano. Buone notizie che scaldano il cuore.

Image gallery